Ayala

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Uno Champagne di grande storia, che grazie ai vigneti di proprietà e un'estrema cura posta nella vinificazione, nonostante i due passaggi di mano degli ultimi cinque anni, rientra ancora oggi nel ristretto gruppo di quegli Champagne che sanno ritagliarsi uno spazio al vertice qualitativo della produzione. Ecco una sintetica fotografia della maison Ayala, acquistata circa un anno fa dalla famosa azienda Bollinger. La Bollinger l'ha rilevata dal gruppo Frey, che possedeva Ayala dal 2000 e lo Château La Lagune da ancora prima e che, dopo l'acquisizione di parte del capitale della Billecart Salmon, ha deciso di cedere proprio Ayala. La celebre azienda d'Aÿ, paese viticolo a due passi da Epernay e famoso soprattutto per il pinot nero, è così entrata a far parte della maison Bollinger, ad oggi tra le poche e più grandi aziende indipendenti e a gestione ancora familiare presenti in Champagne. Non a caso al posto del direttore ed enologo Thierry Budin è subentrato Hervé Augustin, per anni direttore di Bollinger. Augustin ha spostato però il suo ufficio e il suo raggio d'azione solo di poche centinaia di metri, dato che sia Bollinger che Ayala sono nel paese d'Aÿ. La casa Ayala, nata nel 1850 per opera di Edmond de Ayala, originario della Colombia, oggi può contare su un centinaio di ettari di proprietà , soprattutto tra Aÿ e Mareuil-sur-Aÿ, dove nascono i migliori grappoli di pinot nero, mentre lo chardonnay viene da poco lontano, dai comuni che costituiscono la cosiddetta Côte des Blancs. Dunque vigneti di proprietà - che consentirebbero alla Ayala di produrre molto più delle 500mila bottiglie attualmente prodotte - maggioranza di pinot nero e poi lunghi invecchiamenti in cantina per vini che si dimostrano tutti molto longevi. Basti pensare che la Cuvée Perle d'Ayala venduta oggi in azienda è quella dell'annata 1998. Lo stile della maison d'Aÿ è quello di produrre Champagne eleganti, con una buona struttura data dal pinot nero e il tocco indispensabile dello chardonnay: vini rotondi e con una bella finezza al palato, capaci di essere apprezzati sia all'aperitivo che durante il pasto. In Italia vengono vendute ogni anno circa 12mila bottiglie.