Kellerei Kaltern Caldaro

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L'AZIENDA

L'area che circonda il Lago di Caldaro vanta un terroir d'eccezione, suddiviso in appezzamenti di dimensioni ridotte. La maggior parte degli oltre 1.000 viticoltori di questa zona posseggono meno di un ettaro di terreno. Per un piccolo viticoltore è praticamente impossibile vinificare e immettere sul mercato autonomamente le proprie uve. Da qui l'idea e la necessità economica di costituire un consorzio di produttori.


Inoltre, la collaborazione tra contadini permette di poter beneficiare delle conoscenze dei cantinieri e delle infrastrutture tecniche, due elementi necessari per la produzione di vini di alta qualità.


La Cantina di Caldaro fu fondata nel 1906. Già allora l'obiettivo era di produrre in cooperazione, non solo per abbattere i costi, ma soprattutto per poter offrire un prodotto di elevato livello qualitativo. La Cantina acquisì un'alta reputazione ai tempi della monarchia austroungarica, quando divenne il fornitore ufficiale della corte asburgica di Vienna. Lo scoppio della prima guerra mondiale mutò radicalmente la situazione e, come la maggior parte dei produttori altoatesini, anche la Cantina di Caldaro perse la sua tradizionale clientela d'oltralpe. Fu solo negli anni cinquanta del secolo scorso che i vini di Caldaro si riaffermarono come prodotto di prestigio per l'esportazione.


Negli anni ottanta la vitivinicoltura di Caldaro fu nuovamente oggetto di un cambiamento pressochè rivoluzionario. Quella di Caldaro fu una delle prime zone vinicole italiane a prendere atto che i gusti dei consumatori erano cambiati, orientandosi perciò verso una politica di rilancio qualitativo per la sua produzione: iniziò una radicale e progressiva riduzione della resa per ettaro che passò dai 200 hl/ha del 1970 ai 100 hl/ha del 1990, per giungere a 75 hl/ha nel 2010.


Oggi per i vini altoatesini e, in particolare, per quelli provenienti dalla zona di Caldaro, vi è una forte domanda a livello globale. Specialmente gli eleganti bianchi che maturano ai piedi della Mendola, ma anche il Pinot Nero e il Lagrein sono sempre più apprezzati. Il più famoso tra tutti i vini della zona è, ovviamente, il Lago di Caldaro.


La Cantina di Caldaro deve le sue origini alla fusione, attuata nel 1992, tra la Bauernkellerei, ovvero la cantina dei contadini, e la Cantina del Giubileo, a sua volta fondata nel 1908. La Cantina di Caldaro conta oggi 440 soci e una superficie vitata complessiva di 300 ettari, e viene annoverata tra le aziende più importanti per la sua produzione di qualità.

LA FILOSOFIA

A Caldaro la viticoltura viene praticata per tradizione e per passione. Dato che gran parte dei nostri agricoltori non possono vivere soltanto della coltivazione dell'uva, essi dedicano le sere e i fine settimana alla cura dei propri vigneti. Molti vigneti appartengono oramai da secoli alle famiglie che li coltivano. Durante l'autunno le famiglie si riuniscono per dare una mano nella vendemmia. La coltivazione dei vigneti si svolge quasi esclusivamente a mano.


Diamo grande rilievo all'assistenza ai soci e al loro aggiornamento. Per i viticoltori organizziamo regolarmente riunioni, sopralluoghi nei vigneti e corsi di aggiornamento. Essi possono contare, inoltre, sull'esperienza di un consulente vitivinicolo che, assieme all'enologo, li assiste durante l'intero arco dell'anno. Lo stesso si occupa anche dei controlli di qualità nei vigneti. Si creano, così, i presupposti affinchè le direttive comuni vengano osservate da tutti i soci al fine di garantire all'uva la qualità ottimale.


Particolare enfasi viene posta sulla lavorazione possibilmente naturale e sostenibile dei vigneti. Per una parte dei terreni è certificata la coltivazione secondo criteri biodinamici. Viene evitato l'impiego di erbicidi e anche ai fitofarmaci in genere si fa ricorso solo con grande parsimonia. Anche l'irrigazione delle viti viene limitata alle situazioni di assoluta necessità: in questo modo si favorisce il radicamento in profondità delle viti.


In caso di nuovi impianti vengono studiate con la massima precisione le caratteristiche pedoclimatiche del terreno, la posizione del vigneto e le modalità di sviluppo del vitigno. Varietà come il Pinot Nero, il Cabernet Sauvignon o lo Chardonnay non vengono più coltivati con il tradizionale sistema a pergola, come l'autoctona Schiava, bensì con il moderno sistema a guyot che assicura una produzione più contenuta e quindi di maggior pregio. Un ettaro di terreno accoglie da 5.000 a 6.000 viti.


La Kellerei Kaltern - Caldaro lavora esclusivamente le uve dei propri soci e fornitori fissi e non acquista mosto dall'esterno. La valutazione dei conferimenti viene effettuata sulla base della qualità dell'uva. Ogni singolo carico viene verificato dall'enologo mediante analisi organolettiche e sensoriali. Dato che i soci vengono pagati solo dopo che il vino è stato venduto e dopo avere considerato tutti i costi della produzione, si può affermare a ragione che i contadini non sono semplici fornitori di materia prima, bensì i veri e propri proprietari della società cooperativa. In quanto tali essi vengono coinvolti attivamente nei processi decisionali e nella gestione aziendale. Una volta l'anno si svolge l'assemblea generale, a cui partecipano tutti i soci. L'assemblea elegge nel proprio seno un consiglio di amministrazione, il quale si riunisce almeno una volta ogni mese per discutere con il direttore e con l'enologo tutte le decisioni di rilievo