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Le pietre e il vento di Marianna e Raffaele

Pietraventosa

di Angelo Peretti

L’hanno chiamata Pietraventosa, la loro cantina, perché là da loro, a Gioia del Colle, di terra ce n’è appena qualche manciata sopra alle rocce e in vigna c’è sempre vento. La pietra e il vento. E il sogno, direi, ché Marianna Annio e il marito Raffaele Leo devono per forza essere dei sognatori, dico io, ché altrimenti chi glielo faceva fare d’innamorarsi dell’uva del primitivo e di comprarsi quella poca terra e di tirarci fuori pochi – pochissimi – grappoli e di mirare all’eleganza terragna del vino e dedicarsi all’attesa, e per attesa intendo il non aver fretta di farlo uscire, il vino, e attendere che sia maturo, che sia come l’hanno pensato. Ammesso che ci arrivi, ad essere com’era pensato, ché altrimenti si salta l’annata, com’è accaduto per l’Allegoria, che non è uscito dal 2009 al 2011, o come la Riserva, che ha saltato il 2009. Chapeau.
Li ho incontrati a casa loro, Marianna e Raffaele, e ovviamente c’era vento, ma non aspettatevi che dica se era scirocco o tramontana o che altro, di venti non me n’intendo. Hanno quattr’ettari e quaranta, e il corpo maggiore, a filare, è vicino alla cantina, mentre l’altro pezzetto è un mezz’ettaro scarso con vecchie vigne ad alberello. Nei quattro ettari vicino a casa ci sono due suoli che s’incrociano: un po’ di calcare d’Altamura, un po’ di calcarenite di Gravina. Dove cambia la roccia lo si vede, ché le vigne, piantate assieme tra il 2002 e il 2006, hanno fusti sviluppati in maniera diversa, e sono più esili, apparentemente più fragili quelli sulla calcarenite. C’era un meleto qui, prima che loro sognassero la vigna. Si fa agricoltura secondo i canoni bio.
Ho tastato un po’ di vini, in bottiglia e in vasca. M’ha colpito il loro carattere, la personalità. Ecco qualche impressione, per una volta usando, anziché i miei faccini, la valutazione centesimale.


Gioia del Colle Primitivo Allegoria 2012 Pietraventosa
Salmastro, muschiato, sapido, e poi ecco che esce, nitido, il fruttino. Piacevolissimo e rustico, è ancora assai giovane, e va atteso. (88+)
Gioia del Colle Primitivo Allegoria 2008 Pietraventosa
Frutto macerato, foglie essiccate, fiori appassiti, noce, tamarindo. Freschezza, beva. Ecco, sì, i vini di Pietraventosa vanno attesi. (90)
Murgia Ossimoro 2011 Pietraventosa
Qui c’è un 20 per cento d’aglianico insieme al primitivo. Vino sapido, fruttatissimo (l’amarena, il mirtillo). Giovanissimo. (86)Gioia del Colle Riserva 2012 Pietraventosa da botte
È ancora nel legno. Ed è bello, con quel suo frutto e quei sentori di terra. Promette molto bene. Ovviamente per ora niente punteggio.
Gioia del Colle Riserva 2011 Pietraventosa
L’assaggio ti impegna, è un vino ancora in divenire. Frutto e sale. Vene officinali. Tensione. Potrebbe sorprendere, va seguito. (88-90)
Gioia del Colle Riserva 2010 Pietraventosa
Lo riassaggio a qualche mese di distanza e lo trovo cresciuto, fascinosamente. Gran bel rosso, e credo proprio che avrà lunga vita. (90)
Gioia del Colle Riserva 2008 Pietraventosa
Ecco, questo è uno di quei rossi che definisco terrosi, rusticamente terrosi. Caratteriale e nervoso. Speziato e avvincente. (90)
Gioia del Colle Riserva 2007 Pietraventosa
Eggià, il tempo fa bene ai vini di Marianna e Raffaele, e l’avvincente, ma austera complessità di questa Riserva 2007 lo attesta. (93)
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